Amarcord azzurro,Cucurnia: “Quel gol al Licata di Zeman”

Ha indossato la maglia azzurra in due momenti differenti. La prima volta nella stagione 77-78 e poi, qualche anno dopo,in quella 84-85. Paolo Cucurnia, centrocampista di Carrara ha collezionato 70 presenze e tre reti con la maglia del Siracusa.

“Sono stato due campionati  in azzurro -commenta Cucurnia -il  primo anno nel lontano 1977/78 in serie C. Avevo 19 anni, reduce da un campionato con lo Spezia di C e Varese in B. Ricordo ancora quando mi dissero: “ti diamo in prestito al Siracusa,pensaci e facci sapere”. Non conoscevo Siracusa,non ero mai stato in Sicilia,e i dubbi erano legati alla lontananza dalla mia famiglia, agli spostamenti,e a un nuovo inserimento con altri compagni. La decisione non era facile,ma ringrazio Dio per avermi fatto fare quella giusta. Dopo poco tempo mi sembrava di esserci stato da una vita.Grazie alla società,ai compagni e sopratutto ai tifosi che mi hanno subito preso a cuore.Fu un campionato duro e sofferto-continua l’ex centrocampista- perché era l’anno della divisione della C. Mi sembra che le ultime nove andavano in C2 le altre in C1. Noi in un campionato normale ci saremmo salvati in scioltezza, ma purtroppo con nove retrocessioni in quel campionato,non ci siamo riusciti. Per me fu un ottimo anno,giocai quasi tutte le partite,i tifosi mi volevano bene,la stampa mi defini’ ”Antognoni del sud”,ho conosciuto dei compagni meravigliosi con alcuni dei quali sono ancora in contatto.Ma sono onorato,di aver trascorso un anno con Nicola De Simone dividendo la camera nella palazzina”.

Dopo quella stagione il rientro a Varese. ” E’ stato un grande errore lasciare Siracusa- continua Paolo Cucurnia- passo’ qualche anno e grazie ad Egizio Rubino tornai in azzurro. Era la stagione il 1984/85 e non dubitai nemmeno un minuto tanto che portai anche mia moglie e il mio primo figlio.Ritrovai il solito ambiente e la città sempre più bella,ritrovai anche un mio concittadino,Antonio Tavarelli,e insieme a lui molti giovani e compagni meravigliosi.Avevamo una buona squadra,arrivammo quinti.La cosa che mi rimase impressa in quel campionato,fu il mio goal al Licata di Zeman(18 novembre 1984 ndr),quasi da centrocampo. Ho trascorso due anni meraviglisi in una città per me fra le prime in Italia per bellezza,clima e vivibilità.Persone meravigliose con cuore grande e tifosi che meritano il professionismo.Non posso che concludere affermando che sono stati due anni pieni di gioia”.