Ventennale scudetto Trogylos, Coppa:”Vi spiego come la Cinqucento battè la Ferrari”

Rimane, indubbiamente, una data che tutti gli sportivi priolesi e non solo, non hanno dimenticato. Esattamente venti anni fa, la Trogylos Priolo si laureò campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. L’ennesimo capolavoro di Santino Coppa, capace dieci anni dopo la conquista della Coppa dei campioni, e undici dal primo trionfo tricolore, di riportare lo scudetto in Sicilia. Sconfitto in maniera perentoria,3-1 la serie,uno Schio che, come sempre, era partito con i favori del pronostico. E battere le scledensi, per il popolo biancoverde aveva sempre un sapore particolare.

“Sono trascorsi 20 anni da un impresa senza precedenti e che, dopo 20 anni, non è stata ancora eguagliata- commenta Santino Coppa- non è stato uno scudetto come quelli di Vicenza, Como o di Schio. Quelli sono stati conquistati correndo con la Ferrari quando gli altri la Ferrari se la sognavano. Lo scudetto di Priolo è stato conquistato correndo con la Cinquecento, quando Schio correva con la Ferrari. Non è stato un caso, se nella stagione regolare, la Cinquecento(Trogylos ndr) era arrivata sesta. Ed è stata, ed è tuttora, la prima volta che la Cinquecento, nei playoff, era arrivata prima battendo proprio la Ferrari.Tutto ciò accade in Sicilia, dove nessuno è mai arrivato primo,almeno nel basket, e poi a Priolo. Dopo vent’anni questa è la storia-continua ancora commosso mago Santino- e in quella fantastica serie oltre la onnipresente, in tutti i successi Trogylos, Sofia Vinci, salì’ alla ribalta internazionale Susanna Bonfiglio. Eletta MVP della finale. Con i suoi 31 punti, il suo è un record ancora imbattuto, in una finale scudetto. Comunque è stata tutta la squadra che si impose, dotata com’era di una straordinaria forza mentale.Non erano forse le più talentuose giocatrici del campionato, ma dotate sicuramente di caratteristiche ben più importanti del semplice talento. Erano cominciati i tempi duri-conclude Coppa- i tempi in cui la Trogylos, suo malgrado, cominciava ad andare a nozze con i fichi secchi. Quell’anno i fichi secchi bastarono a trasformare normali ragazze in vere campionesse”.

Protagonista di quella serie, Susanna Bonfilglio ci racconta le emozioni del suo primo scudetto.

” Una vittoria che, sul momento, non l’ho assaporata tanto- spiega l’ex giocatrice- perché io sono così di carattere e quindi ero presa da mille cose, pensando anche alle future convocazioni in azzurro. Adesso mi rendo conto che è stato veramente un capolavoro.Innanzitutto sono state partite molto combattute e forse mai nella storia con diversi overtime così come in quella serie. E’ stata la serie di Davide contro Golia, siamo cresciute strada facendo, e da seste abbiamo compiuto una serie di miracoli fino all’apoteosi. Un gruppo di giocatrici che ha saputo compattarsi nelle difficoltà-conclude Bonfiglio-ed ha saputo tirare fuori il meglio.Il merito è stato soprattutto del nostro coach che ci ha guidate e ci ha portate ad una consapevolezza dei nostri mezzi che non sapevamo nemmeno di avere”.