Il ragusano Giovanni Occhipinti indicato presidente IAS dal governatore Musumeci

L’imprenditore ragusano Giovanni Occhipinti dovrebbe diventare il prossimo presidente dell’IAS. La nomina sarà ufficializzata giovedì prossimo, 3 dicembre, quando si riunirà l’assemblea dei soci del depuratore consortile. Le altre due nomine di competenza regionale vedono due donne in pole position per il cda: l’avolese Patrizia Brundo, attuale presidente dell’IAS, e la siracusana Federica Barbagallo, ex consigliera comunale di Forza Italia.

Giovanni Occhipinti, leader ragusano di Diventerà Bellissima, è stato indicato dal governatore Musumeci, nei mesi scorsi, a presiedere l’IRSAP, dopo esserne stato il commissario. Incarico saltato per la mancanza dei requisiti previsti dalla legge. E per la presidenza dell’IAS c’è sempre da sciogliere lo stesso nodo dei requisiti, cioè avere ricoperto l’incarico di assessore regionale o sindaco di un comune di più di 15 mila abitanti, oppure avere presieduto

una società con un fatturato superiore a quello dell’IAS. In passato questo nodo è stato sciolto da esponenti della politica siracusana come Turi Raiti (già sindaco di Lentini) e da Giuseppe Assenza (già presidente ASI). La scappatoia potrebbe essere rappresentata dal fatto che il presidente designato sarà nominato a termine, cioè con un incarico ben preciso, magari con il compito di approvare il bilancio della società consortile per il 2020.

La riconferma nel cda di Patrizia Brundo è stata voluta fortemente dal sindaco di Priolo Pippo Gianni, così come la nomina di Federica Barbagallo ha avuto il supporto dell’onorevole Stefania Prestigiacomo.

Queste tre nomine, avvenute su indicazione di Diventerà Bellissima, Forza Italia e Liste civiche, si aggiungono a quelle dei movimenti del Centrodestra (Cantiere Popolare, Lega e Autonomisti) che avevano avuto i loro rappresentanti nell’Istituto Autonomo Case Popolari. Resterebbero ancora fuori dal sottogoverno Fratelli d’Italia e Udc, che però dovrebbero essere accontentati nel prossimo giro di nomine.

Lino Di Tommaso 

SHARE