Giuliano al Trapani: “Il declino del calcio a Siracusa? Vi spiego le ragioni”

Paolo Giuliano, ex vicepresidente del Siracusa, ha fatto il salto in B. E’ stato chiamato dalla dirigenza del Trapani per sedere nel consiglio di amministrazione del club granata. Un incarico prestigioso per il manager sportivo siracusano che ha anche lavorato in piazze importanti, come Messina.

Quali sono i compiti che la società granata le ha affidato?

Condividerò con gli altri consiglieri i compiti che sono prerogativa di uno degli organi amministrativi più importanti di una società; tra questi anche quello di avviare e intrattenere rapporti con i club di A, gestione ed eventuale restyling dello Stadio, diffusione dell’attività a livello regionale, anche attraverso la creazione di una Accademia giovanile, il lavoro non manca.

Un dirigente siracusano in serie B è quasi un fatto epocale considerato lo stato di salute del calcio aretuseo. Lei ha provato in estate ad evitare la scomparsa del Siracusa dal professionismo. Cosa non ha funzionato? E cosa si rimprovera se ha qualcosa da rimproverarsi?

Il vero fatto epocale un giorno sarà la riconquista della serie B da parte dell’intera Città di Siracusa e di chi ama il Siracusa con i fatti, non la “pretesa” della serie B da parte di chi non fa nulla e per di più critica sempre…  Per quanto mi riguarda, come tutti gli esseri umani, posso aver commesso errori ma non ho certo nulla da rimproverarmi, sia perché forse a qualcuno è sfuggito che non ho mai avuto nulla a che vedere con la gestione Alì – Santangelo, sia perché questa estate, come sempre, ho operato solo per il bene del Siracusa perché richiestomi nella speranza di poter dare un contributo positivo; se è finita come sappiamo non è certo colpa mia.

Assistiamo ciclicamente alle scalate del Siracusa ed alle sue rovinose cadute. Possibile che non si trovi mai un punto di equilibrio?

“A mio avviso la storia del Siracusa riflette quella della Città nel suo complesso per cui un punto di equilibrio tra alti e bassi si potrà trovare quando il siracusano smetterà di dare la colpa di quel che succede sempre a qualcun altro e mai a se stesso.. Sapete già come la penso sulle colpe attribuite da molti al Sindaco Italia oggi al Sindaco Bufardeci prima, a Salvoldi e a Cutrufo, i quali non hanno bisogno di difensori perché evidente che, a differenza di altri, si sono spesi per la causa e fatto sacrifici economici. In pochi invece hanno segnalato l’assenza, non già la colpa…, della politica nel senso nobile del termine, trasformatasi ormai in un reality show giornaliero con in palio, oltre alla solita base di notorietà/ visibilità, le ben più ambite poltrone imbottite di potere ma spesso con stoffa di ignoranza; della grande imprenditoria che in loco ha le strutture produttive e le sedi altrove, che vede il territorio come un inevitabile fastidio da scacciare quando bussa alla porta per chiedere sostegno, anche per un aspetto fondamentale come lo sport, piuttosto che un luogo in cui produce anche utili, almeno  spero e credo altrimenti che ci sta a fare qui..?); di una opinione pubblica forte e costruttiva che non si limiti al compitino, senza mai approfondire la conoscenza dei fatti e dei retroscena, a incensare i potenti protagonisti in auge per poi scaricarli e giudicarli solo una volta caduti dal trono. Per cui, se proprio si doveva ripartire dal basso, se era davvero inevitabile come si è voluto credere, ora è il momento di riunirsi attorno ad un ideale, ad una bandiera ad un colore, scegliendoli bene con la testa e col cuore, sostenendoli in tantissimi e rendendoli forti, sperando che qualcuno poi trasformi il tutto in un progetto mirato al ritorno nel professionismo. Solo così si potrà sperare anche nell’intervento di affidabili e seri investitori, anche non siracusani. Perché se nessuno questa estate ha manifestato interesse per una piazza importante e storica come Siracusa, a differenza di quanto accaduto altrove, un motivo generale ci sarà..  O vogliamo dare sempre la colpa a un singolo?”

 

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