A Siracusa schieramenti al palo in attesa delle elezioni

E’ tornato il bipolarismo, centrodestra-centrosinistra anche nella nostra provincia? Ci sarà a Siracusa il crollo dei Cinquestelle, trionfatori poco meno di due anni fa, con percentuali che neppure mamma Dc coglieva? Oppure il pentastellati aretusei saranno capaci, al netto delle loro divisioni interne, di mantenere la leadership politica? La risposta a queste domande l’avremo in tempi brevi in occasione delle elezioni dei sindaci di Augusta e Floridia, previste la primavera prossima; la competizione elettorale servirà a fornire delle indicazioni più precise e veritiere sulla geografia partitica nella nostra provincia.  Per il momento i politici nostrani assomigliano a dei tacchini baldanzosi e boriosi non delle proprie, ma delle altrui vittorie e che continuano a progettare e a ideare scenari politici futuri basandosi sul nulla o quasi.

A rendere “pesante” la risposta elettorale che si avrà ad Augusta e Floridia, non è tanto la consistenza dell’elettorato chiamato in causa, seppure rispettabilissima, ma le differenti situazioni politiche.

Augusta è la sola cittadina della nostra provincia ad essere stata conquistata e governata dai Cinquestelle dopo il ciclone che spazzò via l’amministrazione Carrubba; riusciranno i pentastellati a confermare questa vittoria oppure cederanno il passo al ritorno del bipolarismo? La storia di Floridia non è molto diversa; ha avuto un sindaco “civico-politico” non riconducibile ad uno schieramento ben preciso, il dottore Giovanni Limoli, che ha anche acquisito il bizzarro primato di essersi dimesso la mattina e sfiduciato dai consiglieri, il pomeriggio. Un’altra esperienza quindi non riconducibile ai due fronti centrodestra-centrosinistra.

In provincia di Siracusa dobbiamo parlare ancora di centrodestra e non di destra-centro perché a “governare” la coalizione è ancora il vertice di Forza Italia, Prestigiacomo- Alicata, in quanto la Lega, nonostante abbia acquisito il sindaco di Palazzolo, è ancora troppo giovane e debole per avere voce in capitolo. Discorso diverso riguarda Fratelli d’Italia, che ha qualche chances per avere la candidatura a sindaco di Augusta. Nulla da fare per l’Udc che si è fermata al solo sindaco di Francofonte quindi con poco appeal.

Più complicata la situazione nel centrosinistra, il Pd è sempre nella palude dei veti incrociati interni, anche se si tratta di pochi militanti restati dopo la scissione dei renziani di Italia viva. Questi ultimi devono testare la loro forza e battere il dualismo sempre vivo fra garozziani e cafeiani, poco consistente Leu e le altre forze che alla coalizione si riconoscono, Verdi, Più Europa così come Azione di Carlo Calenda, che ha visto aderire solo il sindaco del capoluogo Francesco Italia. Le Sardine a Siracusa non hanno sfondato, le due manifestazioni organizzate sono state partecipate dai soliti volti noti della sinistra siracusana.

Lino Di Tommaso