Siracusa, le verità di mister Pagana

 

A  pochi giorni dal suo addio Peppe Pagana torna a parlare. In un’ intervista rilasciata al sito goalsicilia.it, l’ ex tecnico racconta come sono andate le cose nella sua esperienza a Siracusa.

” Qualcuno ha frainteso quando ho detto che non potevo dire no ad Alì- spiega l’ ex tecnico- ovviamente non intendevo che mi avesse costretto, ma semplicemente dal punto di vista umano era giusto sposassi il suo progetto. Quando segui un progetto per anni non puoi voltare le spalle a chi ti chiede di continuare a seguirlo. Per me il lato umano, giusto o sbagliato che sia, ha sempre contato più di quello professionale”.

Pagana e la squadra

“Al di là di ciò che dice qualcuno, fino a venerdì le decisioni le abbiamo prese io e mister Raciti, fino alla gara con la Cavese tutte le scelte sono state condivise. Sul campo abbiamo raccolto 9 punti, ci sono due gare da recuperare, ma è tutto nei programmi. Qualcuno ha dimenticato che in sei giorni abbiamo giocato tre partite contro squadre importanti e senza probabilmente il nostro giocatore più forte.. Le prestazioni ci sono sempre state, quando abbiamo perso è successo a causa di piccoli episodi, non abbiamo mai perso con grandi distacchi. La squadra era nuova, il rodaggio iniziale era fisiologico. Di fatto abbiamo solo un paio di punti in meno di squadre che hanno fatto grossi investimenti, per esempio il Catanzaro che ha il miglior allenatore della categoria tra l’altro. Tutto ciò deriva dalle aspettative e forse qualcuno mi ha dato più importanza di quella che avevo effettivamente all’interno

A proposito di mercato

” Al vecchio direttore avevo chiesto Valente e mi è stato detto che non voleva venire qui. Al nuovo direttore Chiavaro ho chiesto tre giocatori: un difensore importante, poi Manneh e Rossetti del Catania,  ma non sono arrivati. Insomma tante scelte per la costruzione della rosa sono state volute, altre costrette dai paletti degli over, dal budget e così via”.

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