Si dimettono due assessori di IV, è crisi politica al Comune di Siracusa

Tanto tuonò che piovve sul Comune di Siracusa, non quell’acqua desiderata da mesi, ma una crisi politica dai risvolti ancora poco chiari.

I due assessori di Italia Viva al Comune di Siracusa, Cosimo Burti e Alessandro Schembari, hanno rassegnato le loro dimissioni dalla giunta di Francesco Italia. “Obiettivi non raggiunti nonostante i nostri sforzi”, è il primo commento dei due coordinatori provinciali di IV Tiziano Spada e Alessandra Furnari.

La rottura fra gli esponenti di Italia Viva ed il Sindaco Italia dirigente nazionale di Azione sembra essere definitiva e non ricucibile in tempi brevi.

“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo continuato a sostenere il sindaco Italia – scrivono ancora Furnari e Spada – provando a dare il nostro contributo nell’esclusivo interesse della città, con la speranza che i temi da noi considerati centrali, come ad esempio la tutela delle fasce deboli, il mantenimento dei livelli occupazionali, il funzionamento della macchina amministrativa tornassero al centro del dibattito e dell’attenzione

dell’amministrazione. Recentemente, il Sindaco Italia ci ha preannunciato la necessità di una verifica dell’azione amministrativa in vista di una sua eventuale ricandidatura ma oggi per noi, alla luce di quanto fin qui sostenuto, non sussistono le condizioni per sostenere tale eventualità. Continuando quindi con il senso di correttezza e con la coerenza che ha contraddistinto la nostra azione riteniamo utile per tutti interrompere questa esperienza, sperando che questo gesto possa rappresentare per il sindaco Italia lo scossone necessario per un autentico rilancio dell’azione amministrativa, nell’esclusivo interesse di tutti i siracusani”.

L’abbandono da parte di IV della giunta Italia era nell’aria da tempo. I due leader provinciali di Italia Viva, l’ex Sindaco Garozzo e il deputato regionale Giovanni Cafeo hanno più volte manifestato la loro insoddisfazione per quanto avveniva nell’amministrazione Italia.

“Abbiamo provato a rendere organico il nostro punto di vista e abbiamo detto la nostra sui temi da noi considerati centrali –continuano Furnari e Spada – ma è stato evidente l’entità dello scollamento tra le esigenze reali e le scelte amministrative compiute, basti guardare alle vicende della definizione della pianta organica, da noi più volte criticata in quanto non funzionale alla realtà della macchina amministrativa, o la scelta sul modello di gestione dell’ATI, fatta in antitesi alle posizioni espresse dalle componenti politiche, senza dimenticare le posizioni assunte sul servizio idrico che per noi non tengono in nessun conto i giusti investimenti e la tutela del personale. Tuttavia correttamente e in coerenza con gli impegni presi, non abbiamo sempre manifestato pubblicamente il nostro dissenso, preferendo nella maggioranza dei casi la possibilità di avviare un’interlocuzione costruttiva all’interno della Giunta, ipotesi purtroppo raramente verificata”.

Lino Di Tommaso