Le elezioni comunali di Avola possono aprire le porte dell’Ars all’ex assessore Edy Bandiera

Si va sempre di più rafforzandosi la candidatura del deputato regionale di Fratelli d’Italia Rossana Cannata a sindaco di Avola la prossima primavera. Se, come nelle previsioni, la sorella del sindaco uscente Luca Cannata diventerà il primo cittadino di Avola il primo a beneficiare di questo avvenimento sarà l’ex assessore regionale Edy Bandiera in quanto primo dei non eletti nella lista di Forza Italia il 5 novembre del 2017.

Per Bandiera, che ottenne 5.538 voti preferenza contro i 6.836 della Cannata, sarebbe un bel trampolino di lancio per una nuova candidatura dall’Assemblea Regionale Siciliana, infatti affrontare una campagna elettorale da deputato uscente, seppure per qualche mese, creerebbe delle condizioni diverse da farla come ex assessore di qualche anno fa. Rossana Cannata se eletta sarebbe costretta dimettersi dall’Ars in quanto diventerebbe sindaco di una città con una popolazione superiore ai ventimila abitanti.

L’elezione dell’onorevole Cannata avrebbe anche dei risvolti politici di non poco conto perché garantirebbe al fratello Luca una certa visibilità, magari come presidente del consiglio comunale, in attesa dell’appuntamento clou rappresentato dalle elezioni nazionali per il leader provinciale di Fratelli d’Italia. In molti osservatori c’è molta attenzione sulle elezioni comunali di Avola proprio per le ricadute che quest’appuntamento avrebbe nel panorama politico provinciale. Infatti una dimostrazione di forza elettorale di Luca Cannata potrebbe influenzare anche le candidature alle prossime regionali nel Centrodestra e in FdI. Per il momento Luca Cannata è riuscito in una piccola impresa cioè mettere assieme la coalizione di Centrodestra, che non gode certo di buona salute a livello nazionale, fatta eccezione per il nuovo Mpa di Mario Bonomo.

Le scorse elezioni regionali, sembra sia trascorso un secolo ma si tratta solo di cinque anni, videro l’affermazione dei Cinque Stelle capaci di eleggere due parlamentari su cinque mentre gli atri tre posti andarono a Forza Italia, al Partito Democratico e alla lista dei Popolari Autonomisti.

Il panorama politico odierno è cambiato radicalmente a partire dal fatto che la Lega ottenne poco più del quattro per cento mentre oggi si presenta ai nastri di partenza con deputato uscente, Giovanni Cafeo e un candidato autorevole come Vincenzo Vinciullo. Si potrebbe dire che i giochi sono aperti così come le ambizioni dei tanti outsider.

Lino Di Tommaso

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