Cinque Stelle in testa nel Sud e Isole non cambiano le previsioni del risultato elettorale

Cinque Stelle al 24,5, Pd al 20,8, FdI al 17,7, FI al 9,4, Lega al 8,4, Terzo polo al 4,3. Non si tratta di uno sconvolgimento delle previsioni di voto nazionali ma dei principali dati del sondaggio effettuato ieri da Ixé riguardanti le intenzioni di voto nel Sud e nelle Isole.

Un vero choc per i politici meridionali perché danno un quadro ben diverso da quanto emerge dai sondaggi a livello nazionale. Non è un vero e proprio ribaltone delle intenzioni di voto perché i Cinque Stelle al Nord e al Centro Italia raccolgono solo uno striminzito 8,8, mentre FdI vola al 25,1, la Lega risale al 12,3, il Terzo polo al 8,4 mentre FI scende al 7,1. Dall’altalena di questo sondaggio è fuori il Pd che al Centro-Nord si attesta al 21,7 cioè a poco più di quanto in termini di consensi prenderebbe nel Sud-Isole.

Se si sommano i due dati si hanno le stesse percentuali che tutti i principali istituti di ricerca forniscono sui sondaggi. Un altro dato da sottolineare è che questa elaborazione non cambierebbe la sostanza del risultato previsto perché sommando il dato meridionale del Centrodestra cioè il 17,7 di FdI, il 9,4 di FI, l’8,4 della Lega e 1,2 di Noi moderati, si ottiene il 36,7 cioè una percentuale in grado di fare vincere la coalizione in tutti, o quasi, i collegi uninominali nel Sud-Isole.

Cosa cambia allora questo sondaggio dettagliato? Il fatto che nella quota proporzionale il movimento Cinque stelle dovrebbe avere un maggiore numero di deputati e senatori rispetto a quelli previsti nel Sud-Isole cioè gli eletti Pentastellati saranno prevalentemente meridionali.

Difficile dire se questi dati avranno un riscontro nelle elezioni regionali siciliane. Intanto perché da noi si vota con un sistema diverso cioè con le preferenze, una variante che potrà apportare delle profonde modifiche nelle intenzioni di voto dei siciliani. Non è in dubbio la vittoria del Centrodestra perché in questo caso perché Renato Schifani, candidato a presidente della coalizione, è dato largamente in testa.

A chi pensa, leggendo questi dati, che una coalizione composta da Pd-Cinque Stelle e Terzo polo avrebbe fatto l’en plein al Sud è facile ricordare che in politica non si possono sommare i partiti a prescindere dalle loro idee e proposte. E’ vero che il 24,5 dei Cinque Stelle si può sommare al 20,8 del Pd e al 4,3 del Terzo polo, ma si tratta di puro assemblaggio teorico. Le coalizioni si fanno con le proposte politiche comuni. Quella del Centrodestra è ben collaudata da un trentennio quindi ha basi solide, le altre sarebbero frutto di improvvisazione e di opportunismo politico qualità non amate particolarmente dagli italiani.

Lino Di Tommaso