Ortigia,trappola “Capitale”.Mirarchi non si fida della Lazio

Nella foto Sicali, Cristiano Mirarchi

Finalmente si torna in acqua e per l’Ortigia è nuovamente tempo di vigilia. Domani i biancoverdi saranno di scena a Roma, al Foro Italico, contro la Lazio Nuoto, per la prima giornata di ritorno del gruppo C del campionato di Serie A1. Il fischio d’inizio è previsto alle ore 14.30 e il match sarà visibile in diretta streaming sulla pagina Facebook della Lazio. Da ieri mister Piccardo ha potuto finalmente lavorare a ranghi completi, con il rientro anche del montenegrino Vidovic.

Ci sarà anche Cristiano Mirarchi, nonostante sia ancora alle prese con i problemi al dito della mano destra infortunatosi a metà dicembre. L’attaccante romano parla delle sue condizioni e di quelle della squadra: “Sto un po’ meglio, pian piano sto recuperando, anche se ancora sento dolore e gioco comunque con due dita fasciate. Stiamo lavorando, ma certo riprendere è sempre difficile dopo una pausa così lunga. Quelle dopo la pausa, sono partite complicate da giocare. La mancanza di match ufficiali è un’insidia. Non trovando continuità nelle partite, è più facile staccare e non trovarsi preparati ad affrontare una gara ufficiale, che è molto diversa da quelle di allenamento Poi dalla Champions fino a ieri non ci siamo mai allenati tutti insieme. Solo ieri e oggi abbiamo ripreso ad allenarci al completo, con il rientro di tutti i nazionali”.

Anche per Mirarchi il match di andata non deve essere considerato: “Quella è stata una gara a parte. Noi eravamo più avanti, la settimana dopo avremmo giocato il turno di qualificazione alla Champions e quindi avevamo una forma atletica migliore rispetto a loro. Quella di domani, invece, sarà una gara che può essere complicata. Loro in questi anni hanno fatto delle partite in casa la loro forza, facendo sempre punti al Foro Italico. Dobbiamo stare attenti, perché ci sono tante avversità. La loro forza tra le mura amiche, la lunga pausa, qualche acciacco, il fatto che noi non ci siamo allenati al completo a lungo, sono tutte variabili rischiose. Dovremo essere bravi noi, partire forte, saper gestire il match, essere consapevoli che non si risolverà magari all’inizio ed essere sempre sul pezzo”.