Ortigia,parla capitan Napolitano:” Sconfitta a tavolino ci ha colpito nel morale”

Nella foto Mfsport.net Christian Napolitano

Tra i tifosi dell’Ortigia (e non solo), gli sportivi e gli addetti ai lavori si discute ancora della decisione assunta dalla LEN (e mai comunicata ufficialmente alla società biancoverde) di assegnare al team di Piccardo la sconfitta per 10-0 a tavolino nella semifinale di andata di Euro Cup contro il Telimar. La LEN ha parlato di scelta compiuta sulla base della documentazione ricevuta, senza chiarire le ragioni e soprattutto senza spiegare cosa di quella documentazione non andasse bene. L’Ortigia ha preparato il ricorso e ha chiesto alla LEN tutta una serie di informazioni sulla regolarità della decisione, mentre sui social arriva da più parti l’indignazione per un provvedimento che punisce prima di tutto la pallanuoto e la credibilità delle sue istituzioni europee.

“Questa decisione – esordisce il centroboa biancoverde – ci ha colto un po’ alla sprovvista, Ci ha colpito molto nel morale, perché comunque lavoriamo per un obiettivo tutto l’anno e poi subiamo una decisione come questa, con un 10 a 0 a tavolino e la necessità di recuperare vincendo 11 a 0, impresa fisicamente impossibile. Abbiamo preso molto male la notizia, però la stagione è ancora lunga. Adesso c’è solo da lavorare a testa bassa e rimboccarsi le maniche. Alla squadra ho detto proprio questo. Siccome l’ho vissuta già questa situazione, anzi l’abbiamo vissuta in molti nel 2020, quando per il Covid-19 sono state cancellate le competizioni con noi già in finale di Euro Cup, l’unica soluzione per noi ora è quella di pensare a lavorare sempre di più, per arrivare a raggiungere altri obiettivi. Vuol dire che ci sono cose ancora più grandi che ci aspettano. Noi giocatori – continua il capitano – non abbiamo altra scelta, possiamo solo andare avanti con la solita professionalità. Certo, il morale è quello che è, perché da 2 anni ci tolgono questa dannata coppa e io non so se l’anno prossimo avrò la possibilità di rigiocarla o se altri miei compagni avranno l‘opportunità di fare altrettanto, visto che molti siamo a fine carriera. Personalmente posso dire, da giocatore, che andare avanti così non ha senso, noi atleti abbiamo degli obiettivi per i quali lavoriamo duramente facendo sacrifici, mentre quelli che decidono queste cose forse non sono mai stati atleti. Secondo me sono più dei segretari, dei burocrati che stanno seduti sulle loro poltrone e non sanno nemmeno se c’è l’acqua in piscina o forse neanche come è fatta una piscina. Purtroppo noi siamo quelli che vengono danneggiati da queste decisioni e possiamo rispondere solo lavorando più forte”.

 

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