Ortigia,che lezione al Telimar. Palermitani travolti in gara 1 e Champions piu’ vicina

Nella foto Mfsport Francesco Cassia

Il primo atto della finale per il 3° posto se lo aggiudica l’Ortigia. Alla Cittadella dello Sport finisce 16-9 per i biancoverdi in una gara senza storia. Sabato gara 2 a Palermo.

Nel dopo partita, Filippo Ferrero, protagonista di una prestazione maiuscola, commenta così la vittoria: “Siamo molto soddisfatti. Abbiamo difeso bene, siamo partiti subito aggressivi, ma chiudendoci bene in difesa e non concedendo gol facili. In attacco siamo stati bravi e pazienti, gestendo le azioni fino alla fine, che è il segreto quando incontri squadre che giocano con difese in movimento per cercare di ripartire, facendoti giocare gli ultimi secondi in modo non tranquillo. Siamo stati bravi, anche se in certe fasi della partita dobbiamo ancora migliorare, perché siamo caduti nel loro tranello, li abbiamo fatti ripartire, abbiamo affrettato qualche tiro e in difesa, essendo molto avanti nel punteggio, ci siamo un po’ rilassati. Bene così, ma non abbiamo ancora fatto nulla, abbiamo vinto la prima, ma dobbiamo vincerne due. Sabato sarà un’altra battaglia. Loro saranno agguerriti e noi dovremo farci trovare pronti, tranquilli, non farci prendere dall’entusiasmo, altrimenti rischiamo uno scossone che ci può far male”.

A fine gara, Francesco Cassia, centrovasca dell’Ortigia, analizza le ragioni di questo successo: “Abbiamo fatto la partita che voleva il mister, non abbiamo mai forzato, siamo rimasti lucidi per quattro tempi, senza cadere nelle provocazioni che, nella parte finale, a risultato acquisito, in partite come queste, ci stanno e possono innervosirti. Invece noi abbiamo continuato a giocare, a imporre il nostro ritmo. Abbiamo fatto una partita perfetta, senza mai mollare un minuto. Loro hanno fatto una grande gara e faccio i complimenti al Telimar, ma noi siamo stati impeccabili. Ora, ci aspetta gara 2 e dovremo gestirla con ancora più freddezza, perché loro saranno più aggressivi dopo questa sconfitta. Dobbiamo andare lì giocando come abbiamo fatto oggi, tranquilli e lucidi, per chiudere il discorso