La pallanuoto post pandemia,le proposte di Baio: “Serve informazione e coesione”

Dopo lo stop al campionato che di fatto non assegnerà il titolo di campione d’Italia, il mondo della pallanuoto si interroga su quali strategie, accorgimenti adottare per la ripartenza. Ma soprattutto cosa fare per riportare i giovani a frequentare le piscine. Ad Aldo Baio, ex capitano e tecnico dell’Ortigia e attuale responsabile dell’Aquatic club Siracusa, abbiamo chiesto quali, secondo lui, i settori su cui operare maggiormente per una ripresa dell’attività.

” Per riprendere i campionati giovanili ci sarà tempo, quello che conta è riportare in piscina ragazzi e bambini-spiega senza tanti fronzoli l’ex allenatore anche della Sette Scogli- e’ necessario riavviare l’attività di base per dare un futuro alla nostra pallanuoto. E ora con la pubblicazione delle linee guida da parte della Fin sulla riapertura delle piscine, che comunque avverrà non prima del 18 maggio, le società possono iniziare almeno ad immaginare la ripresa delle proprie attività. Una ripresa condizionata  da una lunga e complicata serie di norme, ma che rappresenta l’unica via per rimettere in moto la pallanuoto. É fondamentale informare i ragazzi su tutte le modalità di rientro in modo che siano pronti quando potranno tornare in piscina. Le norme andranno poi redatte nel dettaglio dal gestore della Cittadella,  ma intanto è bene abituarsi ad attuarle. Nel prossimo futuro sarà sempre più importante  sviluppare il senso di appartenenza. Il ragazzo deve percepire  che la società sportiva cui è iscritto si prende cura di lui. Ed è molto importante che anche i genitori siano coinvolti: dovremo far fronte a tutte le reali necessità, adattandoci anche a modalità diverse per il pagamento delle quote, visto che c’è tanta gente in difficoltà. Dobbiamo cercare di ripartire come gruppo-continua Baio- il nostro sport insegna a ragionare da squadra, a lavorare l’uno per l’altro e tutti per la squadra. Anche noi allenatori dovremo metterci a disposizione con la necessaria duttilità,  portando ad esempio i ragazzi ad allenarsi al mare, in spazi aperti, se più sicuri. A questo punto, qualsiasi opzione è plausibile: da sportivi, dobbiamo trovare il modo per uscire da questa situazione. Perciò  diventa cruciale  mettere in sicurezza la struttura rispettando alla lettera i protocolli previsti dal Governo, approvati dal Comitato tecnico scientifico e recepiti dalla federazione italiana di Nuoto e Pallanuoto. La salute prima di tutto e, se sará possibile, dal 18 Maggio, allenamenti in sicurezza per tutti i settori giovanili di tutte le societá siracusane, senza figli e figliastri. E soprattutto, in considerazione del fatto che le societá sportive sono in grande difficoltá cosí come le famiglie, mi auguro che i prospetti tariffari vigenti siano rispettati e non sconvolti. Mi auguro che il Comune vigili in tal senso. La terribile esperienza correlata alla esplosione del Covid 19 ci sta insegnando che la partita non é ancora terminata e per vincerla serve coesione,  senso di responsabilitá e sensibilitá alla causa.

Il tecnico si sofferma poi sulla riforma dei campionati maggiori e sulle liberatorie, uno strumento che prevede che i club debbano produrre ogni tre mesi un’autocertificazione nella quale affermano di aver pagato tecnico e atleti.

” La prima cosa da fare sarebbe rivedere la norma che obbliga chi rinuncia all’A1, o a qualunque altro campionato, a ripartire dalla Promozione, perdendo per di più i cartellini dei propri atleti. Un club che non può sostenere le spese dell’A1 deve avere la possibilità di prendersi una stagione ‘di respiro’, senza buttare via il lavoro di anni. Consentire ai club di ‘autoretrocedere’ libererebbe l’A1 dalle squadre da zero punti viste negli ultimi anni, e magari, farebbe spazio a chi, dall’A2, mira a crescere e investire. In ordine alle liberatorie trimestrali- previste nella serie A2 e B di basket, che sono appunto campionati dilettantistici -continua Baio-devono essere regolarmente presentate dalle societá a gennaio, aprile e luglio. Se non lo fanno, se dichiarano il falso o non presentano la firma di qualche giocatore, le società vengono multate immediatamente e poi penalizzate in classifica. I giocatori stessi possono segnalare irregolarità. Senza la liberatoria di luglio, inoltre, non è possibile iscriversi al campionato successivo. Giocatori e allenatori sarebbero più tutelati e i club che sanno di non poter adempiere ai loro obblighi sarebbero spinti a ripartire da una serie inferiore, facendo largo a chi invece ha risorse e voglia di investire. Ci saranno poche squadre? E allora andrà ridotto il numero di partecipanti all’A1. Ma il livello del campionato italiano si alzerà e il prodotto pallanuoto migliorerà”.

Chiusura dedicata ai campionati giovanili.

“Le categorie giovanili, ma credo che la Fin si stia muovendo in tal senso, saranno modificate in Under 10, Under 12, Under 14, Under 16, Under 18 ed Under 20. E concordo assolutamente. Per quanto concerne invece l’attuale stagione, non credo sará possibile riprendere regolarmente in piscina seguendo la formula interrotta dal Corona virus. Ma se potessi essere ascoltato dalla Fin Sicilia-incalza il responsabile dell’Aquatic Club Siracusa- proporrei, sempre se sará possibile farlo in relazione al protocollo di sicurezza per gli sport di squadra acquatici, una Summer Cup a mare a Siracusa, Messina, Palermo, Catania, Trapani e Marina di Ragusa sostenuta e supportatata dal Comitato Siciliano di pallanuoto, in accordo con le varie societá delle diverse cittá siciliane, che avrebbe l’onere di dialogare con il demanio per alleggerire i costi di posizionamento dei campi a mare. Proporrei nelle varie tappe organizzate dei concentramenti dal venerdi’ alla domenica indirizzati, almeno inzialmente, alle categorie Under 12, Under 14 ed Under 15. In questo modo-conclude Aldo Baio- si potrebbe tentare di far ripartire il movimento pallanuoto evitando un eccessivo periodo di inattività e scongiurando la perdita per abbandono di tanti promettenti ragazzi”.