“Italia Viva non è morta”, i renziani siracusani diventano partito, archiviano gli ex e cercano alleati

Italia Viva siracusana tenta di ristrutturarsi nell’intero territorio provinciale in vista degli importanti appuntamenti elettorali che nell’arco di dodici mesi, dal maggio del ’22 a quello del ’23, definiranno il futuro assetto politico-istituzionale dei tre livelli: nazionale, regionale e locale.

Il leader provinciale Giancarlo Garozzo, la coordinatrice provinciale Alessandra Furnari e lo stato maggiore dei renziani siracusani hanno ormai metabolizzato il voltafaccia del Sindaco Italia e del capogabinetto Giansiracusa, passati ad Azione; digerito l’addio del deputato regionale Giovanni Cafeo, transitato nella Lega; ed infine ritrovato entusiasmo per il passaggio del senatore Renzi da Fanusa.

Per Italia viva siracusana: “L’entusiasmo dei nostri iscritti in provincia non può che essere valorizzato attraverso la creazione di una struttura territoriale del partito a cui, subito dopo la fondazione, non abbiamo potuto dare corso perché travolti dall’emergenza epidemiologica – scrive in una nota Alessandra Furnari -. Con la voglia di avere un contatto continuo e proficuo con le istanze di tutto il territorio provinciale ho quindi iniziato il lavoro nominando coordinatori territoriali per i Comuni di Palazzolo Acreide, Ferla, Cassaro, Buccheri, Buscemi e Noto, la consigliera comunale di Palazzolo Acreide, Giulia Licitra e l’aspirante consigliere del comune di Noto, Enzo Toro, già coordinatore territoriale del proprio comune, il cui incarico è stato quindi ampliato. Ho inoltre nominato Giuseppe Cannavà coordinatore territoriale per il Comune di Augusta. Sono certa che Giuseppe, Giulia ed Enzo, con la serietà e la competenza che li contraddistinguono, daranno un importantissimo contributo al partito ed al dibattito politico dei territori di competenza. A tutti il mio ringraziamento per la disponibilità a ricoprire l’incarico ed il mio augurio di buon lavoro.”

La realtà locale per i renziani è molto difficile perché è difficile trovare interlocutori e alleati disponibili. Del resto Giancarlo Garozzo è stato esplicito: “Una cosa è certa per il futuro, noi non faremo parte della coalizione dove ci saranno i Cinque Stelle”. Qualche problema potrebbe anche esserci con gli ex passati altrove cioè con Francesco Italia leader di Azione e Giovanni Cafeo della lega. Garozzo non si fida neppure tanto del Partito democratico, pur essendo stato uno dei fondatori nella nostra provincia, a causa della guerra interna che gli ha fatto un pezzo del partito quando era Sindaco. L’unico dialogo possibile, perché scevro da ogni frizione passata, sembrerebbe essere con Forza Italia. Ma questa ipotesi è tutta da divenire e sarebbe percorribile solo se a livello nazionale si creeranno certe condizioni.

Lino Di Tommaso

SHARE