Dimissioni Zingaretti: Marziano per il rilancio dell’azione politica, Fai contro la conta interna

Ridefinire la linea politica e rilanciare l’azione del Partito Democratico partendo dalle dimissioni di Nicola Zingaretti, è quanto emerge dal dibattito fra i Democratici siracusani, sulle dimissioni del segretario nazionale del partito e sulle prospettive future.

L’ex assessore regionale Bruno Marziano si augura che Zingaretti ritiri le dimissioni, a fronte di una richiesta unanime del partito, ma allo stesso tempo l’ex parlamentare regionale chiede ai suoi compagni di partito di discutere dell’azione politica futura del PD. Per Roberto Fai un’eventuale conta interna sarebbe un errore, al contrario sarebbe opportuno rilanciare l’azione politica sui territori.

“Le dimissioni di Zingaretti da segretario del Partito Democratico rappresentano la scossa necessaria per un partito che si stava avviluppando in un confronto paralizzante tra le sue correnti interne – spiega Bruno Marziano -. Spero ed auspico che Zingaretti ci ripensi e ritiri le dimissioni alla luce del fatto che l’assemblea della prossima settimana gli tributerà una richiesta quasi unanime di ritornare sui suoi passi ma sono però convinto, invece, che le manterrà ponendo tutto il gruppo dirigente nazionale di fronte alle proprie responsabilità. Il PD dovrà perciò ridefinire linea politica e assetti dirigenziali. Personalmente non credo da tempo alla vocazione maggioritaria che in genere porta all’isolamento politico e credo invece al Partito Democratico – conclude Marziano – che ritrovi la sua capacità di essere partito-coalizione ed aggreghi attorno a sé tutto il campo largo del centrosinistra, unica condizione per battere la destra e tornare al governo del paese in una situazione di normalità politica”.

Roberto Fai si schiera per un rilancio dell’azione nelle città: “Ritengo che l’improvvisa decisione di Zingaretti di rassegnare le dimissioni di segretario nazionale del PD che sembrano più connotate dal senso del “non torno indietro” che dall’intento di lanciare egli stesso una sfida al partito e alle critiche interne pone il PD in una condizione di incertezza in un momento in cui sarebbe indispensabile dare al paese risposte rassicuranti nella tremenda sfida al Covid. Mi auguro che l’assemblea nazionale del 13 e 14 marzo più che momento di “conta interna” si traduca nella piena e condivisa esigenza di ricollocare il PD in un quadro di forte identità politica, di chiara autonomia strategica e di rilancio del suo rapporto con il paese e la società: da Roma ai territori, alle città”.

Lino Di Tommaso

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