Procura federale, il siracusano Cavallaro “gioca” in serie A

Tony Cavallaro insieme all'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri

Dopo una carriera da arbitro, ha indossato i panni di collaboratore della Procura federale della Figc. Tony Cavallaro, siracusano, agente di polizia in servizio al commissariato di Priolo, nella stagione calcistica che sta per chiudersi ha lavorato nei più importanti stadi italiani di serie A, da Torino a Milano, da Napoli a Palermo. Domenica scorsa è stato allo Juventus Stadium  per la gara tra i bianconeri ed il Crotone che ha decretato il sesto scudetto consecutivo della squadra allenata da Massimiliano Allegri.

Il lavoro di Tony Cavallaro è di verificare la regolarità delle partite, di vigilare su tutto quello che accade dentro e fuori dal campo. E’ uno di quelli che, ad esempio, segnala la prova tv per una condotta violenta di un giocatore non vista dall’arbitro nel corso della partita. C’è, però, un particolare che ha colpito Cavallaro allo JStadium. “Nello spogliatoio degli arbitri – spiega Tony Cavallaro – c’è una gigantografia di Concetto Lo Bello, la persona per cui ho iniziato la mia carriera da arbitro”. Già, perché l’attuale collaboratore della Procura federale ha indossato quella che un tempo si chiamava la “giacchetta nera”.  “Ho iniziato nel 1984 – racconta Cavallaro – e l’ultima partita è stato uno spareggio playout tra Casertana e Latina che partecipavano al torneo di serie D”.