Nulla è cambiato: nuovo segretario provinciale Pd, antico immobilismo

L’immobilismo del Pd fa la fortuna del Sindaco Italia e dei candidati alternativi della coalizione di Centrosinistra alle prossime amministrative. In molti credevano che con l’elezione di Salvo Adorno a segretario provinciale del Pd, il Centrosinistra siracusano, e lo stesso partito di Zingaretti, sarebbero usciti dal torpore e dall’immobilismo che li aveva contraddistinti negli ultimi due anni. Nulla di tutto questo è accaduto. Sono passati ormai due mesi dall’elezione di Adorno e il Partito Democratico non è stato in grado di completare i suoi organismi dirigenti eleggendo la direzione provinciale e la segreteria. Più che un uomo solo al comando, Salvo Adorno dà l’impressione di essere un uomo impegnato in un compito a dir poco proibitivo: mettere fine alle lotte interne e pacificare il partito. Queste difficoltà nascono forse dal fatto che la validità dell’elezione di Adorno, con poco più del cinquanta per cento dei tesserati, sia stata contestata da Enzo Pupillo, leader della minoranza?

Il Pd cittadino ha tentato di invertire la rotta e di dare energia e progetti politici al partito, eleggendo la direzione cittadina e coinvolgendo tutte le varie anime, che sono tante. Purtroppo si è trattato solo di un tentativo isolato, anche se si deve riconoscere la grande determinazione del suo segretario cittadino, Santino Romano, che ha creduto fortemente in questo tentativo. Da solo, però, Romano non può risolvere tutte le enormi contraddizioni che bloccano il partito.

Il Sindaco Italia continua ad avere due assessori Pd, presenti a titolo personale nella sua giunta e chiede al Partito democratico di legittimare queste sue scelte. Una situazione alquanto bizzarra per la politica che finora ci aveva abituati ad un altro iter. I partiti concordano programma e numeri di assessori, e poi, scelgono coloro che faranno parte della squadra.

A Floridia c’è una candidata del Pd, stimata da tutti, non appoggiata da una parte del partito, che invece sosterrà un candidato civico. Ad Augusta, senza candidati, il Pd è dilaniato nella scelta fra chi sostenere; per non parlare dei circoli che hanno difficoltà a riconoscere l’autorità del segretario provinciale.

A Salvo Adorno non si può disconoscere il fatto che in questi mesi abbia cercato il dialogo con molti. Ha incontrato tanti esponenti del partito, cercando la mediazione e soluzioni in grado di superare lo stallo, senza raccogliere, almeno per il momento, risultati.

Nella riunione di insediamento della direzione regionale, di qualche settimana fa, ha tentato di trovare una sintesi all’interno della delegazione provinciale siracusana senza riuscirvi. Dall’esterno si nota solo che c’è un segretario provinciale, dopo le ormai lontane dimissioni di Alessio Lo Giudice, ma che non è cambiato nulla: guerra interna e relative delegittimazioni. Un PD che invece aspira, se non altro per le sue dimensioni numeriche, a una leadership nella politica siracusana. Qualcuno fa notare che l’immobilismo non era dovuto alle contrapposizioni fra Garozzo-Cafeo-Marziano, ma bensì ad una palude interna di difficile prosciugamento.

A guadagnare da questa situazione sono tutti gli altri movimenti, a partire dagli alleati di Italia viva, Azione e Cinque stelle, per continuare alle forze di centrodestra che, comunque, qualche problema hanno.

Lino Di Tommaso

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