Oltre la pandemia, lettera aperta dei genitori dei giovani dell’Ortigia

Lo sport è in ginocchio, perché al di là del balletto mediatico messo in scena per tutelare gli interessi del dio-calcio, molte discipline, le relative società, le famiglie si interrogano su quali prospettive e quali scenari si apriranno quando questa pandemia sarà finalmente debellata.

C’è da ricostruire un settore, quello sportivo, fondamentale per la crescita psico-fisica dei nostri ragazzi. Un grido di allarme, attraverso una nota, quello lanciato da un gruppo di genitori delle giovanili dell’Ortigia pallanuoto, disciplina storica nella nostra città e vanto per tante generazioni di appassionati siracusani.

“La pandemia ha causato migliaia di vittime –si legge nella nota dei genitori- ed i numeri sono quelli che snoccioliamo quotidianamente. Ma ci sono altre vittime silenziose,delle quali non parla nessuno. Non sono vittime reali fortunatamente. Sono quei ragazzi ai quali il virus  ha azzerato la vita. Si tratta di  ragazzi abituati a fare sport quotidianamente, a confrontarsi con gli altri quotidianamente ,a  crescere poco a poco quotidianamente, La scuola ha provato ad organizzarsi con la didattica on line-continuano i genitori – anche se sappiamo che non è la stessa cosa. E mentre il governo si interroga sulla ripartenza della serie A di calcio,gli altri sport affondano nel marasma. Quali prospettive avranno i nostri ragazzi? Cosa faranno le società dilettantistiche se saranno in grado di ripartire? Il rischio di un allontanamento dall’attività agonistica è molto concreto specie se le società in questione non metteranno in campo risorse, idee e volontà per fare ripartire i settori giovanili. La pallanuoto ha la grande opportunità di giocare anche al mare, ma sarebbe solo l’inizio, La programmazione ed il rispetto delle procedure sarà alla base delle nuove stagioni. Noi genitori, dobbiamo fare quadrato attorno ai nostri ragazzi,i ma se le società non saranno altrettanto presenti il futuro sarà davvero incerto. E per l’Ortigia sarebbe un vero peccato. Abbiamo tanti giovani volenterosi e promettenti e sarebbe un delitto perderli per strada. Lo sport è essenzialmente gioia- conclude la nota- e’ divertimento e aggregazione.  Magari non tutti diventeranno campioni, ma ognuno di loro ci mette tanto entusiasmo e voglia di fare bene”.