Dal titolo mondiale al bob, la nuova sfida di Gibilisco

Dopo una lunga attività internazionale contraddistinta dalla conquista di un titolo mondiale, a Parigi nel 2003, e della medaglia di bronzo ai Giochi di Atene nel 2004, Giuseppe Gibilisco aveva chiuso con il salto con l’asta nel 2014. Una scelta sofferta, all’età di 35 anni, maturata nel tempo a causa di una serie di infortuni che ne avevano sistematicamente condizionato il suo rendimento in pedana. L’atletica italiana perdeva uno dei suoi maggiori talenti.

Nei due anni a venire, il campione siracusano si è dato ad altri sport tra cui paracadutismo, ciclismo e motociclismo, ma sempre a scopo di divertimento “mi piace cimentarmi in nuovi sport – sosteneva – e tenermi impegnato fisicamente”. Giuseppe Gibilisco è adesso attratto da un nuovo sport, il bob. Niente pedane o motori sulla sua strada, ma pura corsa sul ghiaccio ad altissima velocità su una pista stretta e tortuosa. Una inedita ed elettrizzante scommessa che vuole provare a vincere, così per cinque giorni, da mercoledì a domenica prossimo, si allena con le squadre nazionali di Coppa del Mondo e Coppa Europa di bob sul pistino di spinta di Cesana Pariol, nel Sestriere. I tecnici federali gli hanno proposto il ruolo di frenatore, se dimostra di essere all’altezza farà parte del quartetto azzurro di bob che punta a disputare le Olimpiadi invernali del 2018. Se così fosse, Gibilisco raggiungerebbe le sette presenze ai Giochi. “Andiamoci piano – replica il 37enne atleta siracusano – vero è che sono allenato e fisicamente sto benissimo, ma adesso sto solo provando per capire se posso essere utile nel bob. Ci metterò il massimo impegno, potete scommetterci, ma questo è uno sport del tutto inedito per il sottoscritto e, quindi, carico di insidie. Certo, ci sono degli comuni con il salto con l’asta, ad esempio la spinta delle gambe e le braccia che restano bloccate per l’intera rincorsa, fino all’ atto conclusivo dello stacco o dell’inserimento nel bob. Mi elettrizza tanto – confessa – Giuseppe Gibilisco – questo sport estremo che rappresenta un po’ quello che è il mio temperamento. Alla fine, naturalmente, saranno i tecnici, a decidere se potrò proseguire questa nuova avventura sportiva oppure rinunciare”.

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