Amarcord Trogylos,30 anni fa sul tetto d’Europa

Le pagine dei giornali dell'epoca sul trionfo europeo delle priolesi

E’ stata una delle pagine più belle dello sport siciliano. Ricorre oggi il trentennale della vittoria della Coppa dei Campioni della Trogylos Priolo. In una Cesena invasa da oltre 3500 tifosi provenienti dalla Sicilia, il 29 marzo 1990, la squadra guidata da Santino Coppa, contro ogni pronostico, riusci a battere,86-71,le fortissime russe del’Armata Rossa Mosca. Un’impresa che è rimasta nella storia, unica e incredibile. Il piccolo centro alle porte di Siracusa, famoso per il polo petrolchimico aveva annichilito lo squadrone sovietico.A distanza di tempo, Santino Coppa, con un pizzico di commozione, ricorda quella che, probabilmente, rimane il più grande risultato della sua leggendaria carriera.

Sull’evento sportivo furono usati litri di inchiostro-commenta il creatore del fenomeno Trogylos-persino Il Corriere della sera, un quotidiano che non si occupa in prevalenza di sport, titolò a nove colonne: “Dalla culla al tetto d’Europa“. Non è tanto l’impresa sportiva, fantastica, immensa, irripetibile che mi commuove ancora ma soprattutto l’impatto sociale che che tale evento ebbe su Priolo e sulla Sicilia tutta. Priolo, che fino a quel momento era salito alla ribalta nazionale solamente per essere uno dei siti industriali più densi d’Europa, per l’inquinamento e per qualche disastro ambientale, era diventato il primo polo sportivo al femminile d’Europa. Le campane della chiesa dell’Immacolata avevano suonato, fino a quel momento, solo per allertarci a seguito di disastri  nella zona industriale. La notte del 29 Marzo del 1990, i priolesi che non avevano seguito la squadra a Cesena erano incollati alla TV (la Rai trasmise in Eurovisione) ed al fischio finale scesero in strada per dare vita ad un carosello variopinto, con bandiere e quant’altro, al suono, questa volta gioioso, delle campane che il compianto ma non dimenticato padre Amato, suonava all’impazzata. Ancora oggi-conclude Santino Coppa-sono grato a quella squadra, giocatrici, tecnici, dirigenti, sostenitori insieme ai quali siamo riusciti a regalare alla nostra terra un’impresa sortiva che rimarrà per sempre nella storia”.

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