Siracusa, Travagin tuona ancora: “Strategia subdola del Comune”

 

 

 

Polemica senza fine fra Giancarlo Travagin e amministrazione comunale. Tirato in ballo dal sindaco, nel corso della sua conferenza stampa, evidenziando il fatto che lo stesso Travagin dovesse scontare una squalifica e fosse interdetto per un anno, ecco la pronta risposta dell’ imprenditore siculo-piemontese.

“A seguito delle dichiarazioni del Sindaco di Siracusa che ha affermato pubblicamente che l’esclusione operata dell’amministrazione comunale nei confronti del gruppo imprenditoriale da me rappresentato è stata a causa della mia interdizione federale per un anno- afferma Travagin-  Intendo precisare che nessun rilievo mi è stato posto in questo senso, tra l’altro sapendo che poteva essere questo un possibile ostacolo, avevo fatto trapelare per le vie brevi che ero disponibile a mettermi di lato, cioè di non partecipare al CdA della società ma supportarla lo stesso dall’esterno, così come avviene nel mondo dello sport per casi simili, fermo restando  tutti gli impegni economici assunti per l’iscrizione e il proseguo del campionato.
Sarei rientrato ufficialmente, da Presidente, appena scontata l’interdizione. Se il sindaco avesse opposto in maniera chiara tale valutazione, oggi il Siracusa Calcio non sarebbe in tale condizione e avremmo la squadra iscritta al campionato di serie D.
Ma questo non è avvenuto, non mi è stato mai comunicato alcunché. Una strategia, quella messa in campo dall’amministrazione comunale di Siracusa, quantomeno subdola nei nostri confronti, fatta di silenzi e omissioni, che non hanno certo fatto bene alla vicenda, ove la chiarezza è d’obbligo. Ecco perché mi sono ritirato. Non ho visto nell’atteggiamento complessivo un gradimento per la nostra cordata e non mi spiego perché, avendo tra l’altro fatto prontezza immediata, con l’emissione degli assegni circolari, pronti per effettuare l’iscrizione”.

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