Molea: ” Vi spiego il nuovo corso di Aics”

Nella foto, il presidente nazionale Aics Bruno Molea

Due giorni nella nostra città per definire le nuove sfide da intraprendere. Sesta Assemblea nazionale Aics che prenderà il via oggi alle 15,30 a Villa Politi. Abbiamo chiesto al presidente nazionale Bruno Molea di tracciare le linee guida dell’ importante ente di promozione sportiva. Molea è anche il presidente  il presidente mondiale dello Csit, la Confederazione internazionale dello sport amatoriale, che riunisce le organizzazioni e gli enti di promozione sportiva di 43 Stati.

Una vita per lo sport e il sociale. Servono forti motivazioni per continuare ad essere sempre in prima linea. Cosa ne pensa?

“Le forti motivazioni, personali e sociali, sono necessarie per qualsiasi forma di volontariato. Dico che però il volontariato, e per me in primis quello della promozione sportiva, non va visto solo come un dono che si fa ma anche come un dono che si riceve: sa quale soddisfazione vi è dietro un gruppo di bambini che si divertono facendo sport, o dietro un gruppo di anziani che riprova le gioie della condivisione tornando a fare attività fisica con gli amici coetanei? Per quanto mi riguarda, ho fatto della promozione sportiva un impegno per la vita: credo di averla spesa bene”.
Lo stato dell’ associazionismo in Italia alla luce dei possibili mutamenti e quali le potenzialità.
“Questo è un tema di confronto continuo all’interno del Forum del Terzo Settore, nel cui coordinamento nazionale siedo. La riforma del Terzo Settore, pur con tutti i suoi limiti, ha contribuito a fare aprire gli occhi sulla centralità dell’associazionismo e del volontariato in Italia: tanto presente e tanto già organizzato, ma i mutamenti sono dietro l’angolo e la preparazione affidata all’esperienza non basta più. Servono formazione, management, specializzazione anche nelle associazioni di volontariato o di promozione sportiva,  come nel nostro caso. AiCS lo sta facendo specializzando il suo apparato nazionale e formando i suoi territori, nella consapevolezza che il futuro è già il presente. Oggi servono: coraggio, nuove leve , preparazione e capacità di innovare”.

Essere interlocutore serio come Aics è una delle mission, ma le istituzioni come rispondono?
“Bene, poi ovviamente dipende dai territori. AiCS vanta ottimi rapporti con le istituzioni sia nelle periferie che a livello centrale e questo si riflette poi nei risultati che portiamo a casa ogni giorno con progetti che godono della partnership di altre associazioni e degli enti locali. A livello nazionale, la promozione sportiva ha assunto nell’ultimo anno un ruolo sempre più importante: ha imparato a dialogare con le istituzioni, a mostrare il proprio valore aggiunto con numeri e progetti sociali calati sul territorio.

Tanti i progetti messi in campo, uno fra tutti quello riguardanti inclusione e integrazione. Lo sport, ancora una volta, è un formidabile strumento.

“Ne abbiamo fatto una bandiera, in AiCS. Gli ultimi progetti sociali nazionali di AiCS sono proprio dedicati all’inclusione sociale delle persone a rischio emarginazione e dei giovanissimi. Certo: lo sport è una lingua internazionale; fate rotolare un pallone su  un prato popolato da bambini che non parlano la stessa lingua e in breve vi accorgerete che non servirà loro parlare per giocare insieme, imparare, divertirsi e conoscersi. E’ qui la regola base dello sport: la condivisione, il rispetto delle regole e dell’altro.

Aics è anche valorizzazione del nostro meraviglioso territorio. Con quali strumenti si potranno scoprire  angoli dell’ incommensurabile bellezza?

“AiCS da sempre ha un settore dedicato alla promozione sportiva. Ultimamente è stato anche rilanciato con la nascita di AiCS Turismo e del network di agenzie AiCS Travel: scopo del loro lavoro è promuovere il turismo sociale, facendo leva su quello sportivo e sulla nostra rete presente sui territori. Noi, ente nazionale, attraverso i nostri 140 comitati sparsi in tutta Italia – tra provinciali e regionali -, possiamo a ragione dire di conoscere a menadito e nel dettaglio il nostro bellissimo Paese, in ogni suo angolo. Abbiamo deciso di mettere a frutto questa ricchezza di sapere e conoscenza, lanciando un’associazione che sia dedita solo alla promozione turistica e ci stiamo riuscendo. Anche la scelta di organizzare ogni volta l’Assemblea nazionale in una città diversa va in questa direzione:  oggi invitiamo i nostri dirigenti di tutta Italia a conoscere la bellissima Siracusa, questo grazie ai nostri volontari sul territorio a partire dall’amico e dirigente Emanuele Schiavo”.

Da Siracusa quale messaggio in vista delle prossime sfide da affrontare?
“Di coraggio e di impegno, prima di tutto quello di fare rete. E’ da poco intervenuta la riforma dello sport che ridisegnerà nel tempo diversi assetti e che ha già prodotto la nascita di Sport e Salute: c’è da stare al passo coi tempi, e i tempi ci impongono non solo di organizzare gli eventi sportivi ma di saperli comunicare a dovere, per favorire la rete tra enti, associazioni, partner. E’ bene dialogare, portare a un livello superiore la nostra capacità di azione, scambiandoci anche buone pratiche: è così che si costruisce il futuro, coscienti che è in atto un profondo e radicale cambiamento del sistema sportivo e non solo a livello italiano”.