La morte di Carlo Facchin,il ricordo di Amedeo Crippa e Roberto Culotti

A pochi mesi dalla dolorosa scomparsa di Sandro Degl’Innocenti, il calcio siracusano perde un altro personaggio che ha lasciato un caro ricordo della sua permanenza nel sodalizio azzurro, Carlo Facchin: il tecnico che nella stagione ‘78/’79 centrò una storica doppietta: promozione in serie C1 e conquista della coppa Italia semiprò. Un’impresa memorabile,malgrado la scomparsa del povero Nicola De Simone, per i tifosi che seguirono quella splendida squadra azzurra di cui facevano parte l’ex centrocampista del Milan, Biasiolo, il difensore Favero poi passato nelle fila della Juventus, il bomber Ballarin. Protagonisti di quella grande cavalcata anche Amedeo Crippa, il giocatore con più anni di militanza nel Siracusa calcio, e Roberto Culotti, fortemente toccati dalla notizia della scomparsa di Carlo Facchin, avvenuta a Roma il 22 novembre scorso.

“Ho saputo da Arturo Campagna, fantasista azzurro degli anni ’70 – racconta Amedeo Crippa – della perdita di Facchin. Sono molto addolorato perché avevo un bel rapporto di amicizia con il tecnico di Portogruaro. Ho ricordi molto belli degli anni trascorsi insieme nel Siracusa. Una persona perbene e tecnico preparato che trasmetteva una grande voglia di vincere al gruppo. Fattore che poi risultò determinante per centrare due traguardi indimenticabili. Ricordo ancora lo stadio della Borgata strapieno come non mai da 12mila tifosi durante la vittoriosa finale di coppa con la Biellese e la grande gioia di Carlo Facchin a fine gara. Noi abbiamo fatto la nostra parte in campo, ma lui è da considerare l’artefice di quella grande stagione calcistica che ritengo sia paragonabile alla storica promozione in serie C del Siracusa di Sandro Degl’Innocenti nella stagione ‘70/’71”. “Sono molto triste – replica Roberto Culotti – perché ero molto legato al mister, nonostante siano passati tanti anni dalla sua permanenza al Siracusa. E’ stato un padre per tutti noi giocatori, ci spronava con modi sempre gentili a fare meglio. Dopo un girone di andata altalenante, riuscì a plasmare il gruppo e a farci disputare un girone di ritorno straordinario, finendo per vincere campionato e coppa Italia. Una stagione trionfale, indimenticabile per noi giocatori e per i tifosi. Traguardo mai raggiunto dalla società azzurra. Ciao mister Carlo, è stato un privilegio per me conoscerti. Spero che questa città si risvegli dal torpore calcistico attuale e torni grande come lo è stata ai tuoi tempi”.
Pino Camilli