Il confronto: più forte il Siracusa di Sottil o di Bianco?

L'attaccante Lele Catania

Ma quale è il Siracusa più forte? Quello della passata stagione, allenato da Andrea Sottil o quello di Paolo Bianco.

Il confronto

Il Siracusa di Sottil partì malissimo ma era il primo anno dopo la promozione e l’allenatore piemontese non iniziò la stagione con tutta la rosa a disposizione. Tanti esperimenti tattici prima di un assetto chiaro, quel 4-2-3-1,  modificato poi a seconda delle partite e soprattutto degli infortuni, che permise di spiccare il volo fino a toccare il quarto posto prima di chiudere al sesto. Il Siracusa di Bianco si è plasmato su quel modulo, con le correzioni apportate dall’allenatore pugliese, alla prima esperienza tra i professionisti. Al contrario di Sottil, Bianco ha iniziato il torneo svettando subito nelle zone alte della classifica.

Le differenze

Se Bianco ha costruito il suo tesoretto in trasferta, il Siracusa di Sottil ha trasformato il De Simone nel suo fortino, quasi inespugnabile. Sono stati totalizzati 40 punti, frutto di 12 vittorie, tra cui quella storica contro il Catania, e 4 pareggi. Solo tre le sconfitte, peraltro l’ultima con il Francavilla, in una partita inutile sotto l’aspetto della classifica. Il cammino in casa di Bianco è balbettante, rispetto al predecessore. Cinque vittorie, di cui 2 consecutive, ma anche 5 sconfitte. Ma in trasferta il Siracusa di Bianco di successi ne ha intascati 6, contro solo 4 di Sottil, ma in tutta la stagione.

L’atteggiamento

La squadra di Sottil, come atteggiamento alla gara, era certamente più aggressiva, in linea con il carattere del suo tecnico. La dimostrazione sono i successi in casa, frutto di una pressione sugli avversari e sulla spinta degli esterni, Valente e De Silvestro (Azzi), capaci di creare spazi dove Catania poteva infilarsi. La punta azzurra nella passata stagione ha chiuso con 14 reti ma ci sono stati anche i sei gol di Valente, i 5 di De Silvestro  i 4 di Azzi. Gli azzurri guidati da Bianco sono più prudenti, pronti a sfruttare le ripartenze. Ma se questo schema va bene in trasferta, in casa qualcosa paga ed il cammino al De Simone ne è la prova più lampante. Il capocannoniere è Catania con appena sei gol e tra i più prolifici ci sono Liotti e Parisi, non propriamente due attaccanti. Mancino, uno dei più fantasiosi, ha perso terreno nelle gerarchie, ma potrebbe tornare d’aiuto.