Cittadella, Italia: “Il bando ci farà risparmiare”

 “Non pensiamo affatto di ritirare il bando per la gestione della Cittadella dello Sport, anzi siamo certi che l’associazione vincitrice garantirà più efficienza”. Così l’assessore allo Sport del comune di Siracusa, Francesco Italia, dopo le critiche piovute dal Coni e dal manager sportivo Aldo Modica, che avevano sollecitato il ritiro del bando. Tra le motivazioni, la durata della gestione, dieci anni e l’aumento delle tariffe.

Assessore Italia, perchè si è scelta una gestione così lunga?

Una premessa: le passate amministrazioni hanno promosso affidamenti decennali senza chiedere l’esecuzione dei lavori e non mi riferisco solo agli impianti sportivi ma a locali ed immobili comunali per cui non venivano pagati gli affitti, anzi è capitato che il Comune pagasse pure le bollette. In merito alla lunghezza della gestione, siamo convinti innanzitutto che la città deve uscire dalla politiche dal fiato corto. C’è bisogno di programmazione e questa è la strada. In ogni caso, è sbagliata l’idea di pensare che si voglia favorire un privato nascosto dietro una società sportiva per fare business

Il Comune non può gestire da solo l’impianto?

Il Comune non è in grado di farlo per un impianto complesso come la Cittadella dello Sport. Non è un mistero che la struttura, ormai da anni, non è gestita direttamente: la nostra amministrazione è convinta che la gestione debba essere realizzata attraverso una parteniship. In questo modo il Comune, da un lato dà indicazione sugli obiettivi e dall’altro controlla che vengano perseguiti. E’, dunque, possibile una gestione virtuosa ed efficiente della Cittadella.

E se nessuno dovesse presentarsi alla gara?

Se le società sportive non saranno interessate, faremo un altro bando in cui apriremo ad altri soggetti che per adesso non sono stati contemplati. Una cosa certa, non faremo nessun affidamento diretto ma un bando che preveda una gestione pluriennale.

Si è discusso della gara, del suo valore di 5 milioni di euro.

Quei soldi sono il valore complessivo dell’importo delle entrate che potranno essere realizzare in 10 anni ma non vanno ad una impresa bensì ad una associazione sportiva. Dunque, le entrate non sono utili ma redistribuite in opere di miglioramento della qualità ed inclusione sociale, tanto per capirci.

Un’altra critica, riguarda il contributo del Comune pari a 650 mila euro

Il Comune partecipa per i primi tre anni e poi non ce ne saranno più di contributi. Non avremo altre spese, nel modo più assoluto. In merito alle tariffe, l’aumento è subordinato, in modo esclusivo, alla volontà della giunta comunale. E’ su questo non ci sono equivoci.

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