Bocce ferme a Florida e Augusta per la elezione dei sindaci ormai slittata in autunno

L’emergenza sanitaria Covid 19, e il conseguente slittamento in autunno delle amministrative, ha “spento” i riflettori sulla vicenda “elezioni” ad Augusta e Floridia. La pandemia ha monopolizzato le attenzioni dei cittadini così si è esaurita sul nascere ogni forma di campagna elettorale. “Parlare di politica cittadina, di nomi, alleanze e coalizioni alle persone rinchiuse in casa, e impaurite, avrebbe avuto un effetto solo negativo. Una sorta di boomerang per chi lo avesse fatto”, è la chiosa di un politico di lungo corso floridiano che preferisce restare “anonimo”.

Ad Augusta però l’ex sindaco Massimo Carrubba ha aperto il dibattito elettorale su una vicenda delicata: “Il 30 giugno è il giorno di scadenza del mandato, la sindaca Di Pietro dovrebbe continuare fino alle elezioni autunnali? Oppure, la Regione il primo luglio dovrebbe farle subentrare un commissario che gestisca il Comune fino all’appuntamento elettorale? Io sono per la prima ipotesi”.

A Floridia, invece, non ci si pone questo problema perché il commissario regionale c’è già. Al massimo si potrebbe discutere se il primo luglio debba subentrare un altro commissario, o se debba restare lo stesso che è in carica. Dibattito francamente poco intrigante e di scarsissimo appeal, piuttosto non ci dovrebbero essere grande novità dal punto di vista dei presunti candidati a sindaco. I nomi sono sempre gli stessi che girano ormai da quando il dottore Giovanni Limoli non è più sindaco della cittadina. Il numero dei papabili varia da sei a sette anche se in tanti conoscitori della politica floridiana sono convinti che questo numero si ridurrà di diverse unità e che la partita si giocherà fra tre, o al massimo, quattro candidati. La variabile dipende dal centrodestra che vanta, fra quattro/cinque possibili candidati; un paio si definiscono civici; mentre una sola candidatura è riconducibile al centrosinistra. Fuori dalla partita sembra il Movimento Cinque Stelle che non dovrebbe presentare né il candidato né tantomeno la lista, al massimo, si parla di uno o due candidati vicini ai Pentastellati inseriti in qualche lista civica.

I nomi sono quelli noti: accanto al sindaco sfiduciato dal consiglio comunale Giovanni Limoli che potrebbe ricandidarsi, si fanno i nomi di Lino Romano, Cristian Fontana, Salvo Burgio e Tiziana Bordonaro tutti riconducibili al centrodestra, dei civici Marco Carianni e Gaetano Gallitto, e per il centrosinistra di Claudia Faraci.

Il candidato del centrodestra che vanterebbe maggiori possibilità di correre, sul serio, per la sindacatura è Salvo Burgio. Si tratta di un esponente centrista che potrebbe essere sostenuto dall’assessore regionale Edy Bandiera di Fi, dall’area che fa riferimento al sindaco di Priolo Pippo Gianni, da alcune liste civiche e probabilmente dall’Udc. Il deputato regionale Pippo Gennuso potrebbe convergere su Burgio ed in questo caso la candidatura di Tiziana Bordonaro rientrerebbe immediatamente. L’ex sindaco Giovanni Limoli dovrebbe essere appoggiato da alcune liste civiche e dalla parte di Fi che fa riferimento all’onorevole Stefania Prestigiacomo e al commissario provinciale azzurro l’ex senatore Bruno Alicata. Cristian Fontana è sostenuto da Fratelli d’Italia, mentre Lino Romano, sconfitto la scorsa tornata elettorale proprio da Limoli, dovrebbe avere dalla sua solo qualche lista civica. Questo fattore è considerato importante per un suo probabile ritiro dalla corsa.

Nel centrosinistra la candidata unica di coalizione dovrebbe essere Claudia Faraci con il sostegno del Pd, di Articolo 1 e di alcune liste civiche. Non sarà a fianco della Faraci Italia Viva perchè i renziani vicini all’onorevole Giovanni Cafeo dovrebbero appoggiare Marco Carianni. Italia Viva non presenterà una lista con il suo simbolo ma farebbe convergere i suoi candidati in una lista “civica”. A fianco di Carianni anche alcune liste civiche e vari movimenti giovanili.

Lino Di Tommaso