18 agosto 1973, Enzo Maiorca stabilisce il primato mondiale di apnea

49 anni dopo, una data che i siracusani non dovrebbero mai dimenticare: Enzo Maiorca  batte il primato mondiale di immersione in apnea in «assetto variabile», raggiungendo nel mare di Portovenere gli 80 metri.

Enzo Maiorca rimase sott’acqua, in apnea, per due minuti e 11 secondi. Quando riemerse fu  afferrato dal campione di «Rischiatutto» Enzo Bottesini che lo attendeva, era al limite delle sue possibilità. Maiorca, infatti, aveva avuto qualche difficoltà al momento di staccare il cartellino dei metri 80 che non voleva staccarsi, per questo il campione siracusano aveva  perduto qualche secondo prezioso.

Maiorca si immerse poco prima di mezzogiorno: in precedenza aveva fatto otto minuti di «iperventilazione», una serie di inspirazioni profonde per dare ai polmoni più ossigeno possibile poi, con una rapida capriola, si tuffo’ a capofitto trascinato dal peso verso il fondo. A trenta metri la prima «compensazione», le altre a quaranta e cinquanta. Poi l’abbandono del peso e l’ultimo tuffo verso il record: verso la profondità mai raggiunta da nessun uomo trattenendo il respiro.

Quando fu issato sul pontone, Maiorca non riusciva a riprendere la normale respirazione, era quasi svenuto, tanto che è stato necessario utilizzare la maschera ad ossigeno. Dopo pochi minuti, Maiorca sì riprese e cosi’ commento’:  «È stata una cosa drammatica — disse il campione siracusano – quando sono arrivato agli 80 metri non vedevo la targhetta, ho cercato due o tre volte di tirarla con forza, ma invano: ho perduto sei o sette secondi ed è come se fossi arrivato a novanta metri. Stavo quasi per rinunciare, poi ho provato ancora e ci sono riuscito. Questo incidente mi ha tolto la concentrazione, ha rotto l’equilibrio psicofisico necessario. Come ho detto stavo quasi per rinunciare e sentivo una violenta pressione ai timpani. Poteva essere pericoloso. Comunque ora è fatta e sono veramente soddisfatto».